
(p.f.) I carabinieri hanno arrestato a Mignano Monte Lungo, nel casertano, il superlatitante Giuseppe Setola, sfuggito solo due giorni fa alla cattura quando i militari trovarono il suo covo a Trentola Ducenta.
Il boss dell'ala stragista del clan dei casalesi era sfuggito all'arresto scappando a piedi scalzi attraverso le fogne.
Proprio stamattina un nuovo sequestro di beni disposto dalla magistratura lo aveva privato di un patrimonio pari a dieci milioni di euro tra beni immobili e partecipazioni societarie sequestrati dalla guardia di finanza. Per il boss dell'ala stragista dei casalesi, Giuseppe Setola, il cerchio delle forze dell'ordine si stava stringendo inesorabilmente. Nel covo, i carabinieri hanno trovato una biografia di Giovanni Paolo II e un libro sulla camorra della cronista Rosaria Capacchione che ha commentato: "Nulla di strano".
Tra i beni sequestrati alla famiglia Setola e ad altri prestanome del boss accusato di aver ordinato la strage di Castelvolturno nella quale furono uccisi sei cittadini africani, vi sono anche degli appartamenti che venivano affittati a personale delle forze armate statunitensi di stanza in Campania.
Già in passato si era scoperto che ufficiali della Marina degli Stati Uniti avevano preso in affito appartamenti riconducibili a camorristi nonostante i rigidi controlli interni del housing department della Us Navy.
Tanto che l'ammiraglio Mark Fitzgerald aveva chiesto formalmente al governo italiano di "assicurare che il personale statunitense sia protetto dalle organizzazioni criminali e alloggiato in ambienti sicuri".
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