Navi dei veleni
Natale De Grazia morì avvelenato
Sparite le carte del pentito Francesco Fonti morto improvvisamente all'inizio di dicembre.
A marzo aveva detto ai giornalisti:
"mi vogliono morto".
Natale De Grazia morì avvelenato
Sparite le carte del pentito Francesco Fonti morto improvvisamente all'inizio di dicembre.
A marzo aveva detto ai giornalisti:
"mi vogliono morto".
"La Commissione parlamentare d'inchiesta sugli illeciti connessi al
ciclo dei rifiuti presieduta dall'on Gaetano Pecorella svolgerà domani
20 dicembre una conferenza stampa nell'ambito dell'indagine relativa
alle cosiddette navi dei veleni ed in particolare alla morte del
capitano Natale De Grazia. L'appuntamento si svolgerà alle ore 10.30
presso la sala delle conferenze stampa della Camera...".
Questo il testo
diffuso alle 16.40 di ieri da Palazzo San Mancuto sede della Commissione
bicamerale sui ciclo dei rifiuti. Ma questa mattina, un'ora prima
dell'appuntamento con i giornalisti, la Commissione ha annullato la
conferenza stampa rinviandola al mese di gennaio, ufficialmente perché
sono necessari ulteriori "approfondimenti e verifiche in ordine agli
elementi su cui da tempo la commissione sta lavorando".
Il rinvio lascia perplessi i membri del Comitato Civico "Natale De
Grazia": "Quanto avvenuto però, nonostante la giustificazione della
Commissione, contribuisce a creare quella coltre di mistero che avvolge
la vicenda delle "navi dei veleni" e ad acuire quel senso di sfiducia
che i cittadini hanno verso le istituzioni, che con il loro
atteggiamento invece di fare chiarezza rendono il clima ancora più
nebuloso e cupo.
"Auspichiamo che la Commissione, come riferitoci
direttamente dai collaboratori di Pecorella, voglia chiarire in breve
tempo quanto avvenuto ed entro pochi giorni possa riferire all'opinione
pubblica, ed in particolare ai familiari del capitano De Grazia, le
risultanze delle indagini condotte su tali vicende.
"A quelle persone che
anche dall'interno delle istituzioni perseguono con impegno e
sacrificio la verità, difendendo gli interessi fondamentali dei
cittadini. Lo dobbiamo ai tanti morti e malati che ruotano intorno al
traffico dei rifiuti e anche e soprattutto al sacrifico consapevole di
persone "giuste" come Natale De Grazia" concludono dal Comitato.
Legambiente: “Accertare
la verità sulla morte del Capitano De Grazia
e rivelare nomi di chi ha osteggiato le
indagini”
Gli sviluppi
clamorosi relativi alla morte del Capitano Natale De Grazia,
trapelati oggi dopo l’annullamento della conferenza stampa
indetta dal presidente della Commissione parlamentare
d'inchiesta, Gaetano Pecorella, sembrano avvalorare i dubbi e le ombre pesanti
che da 17 anni circondano la pagina più buia della complessa
vicenda delle cosiddette navi radioattive. Nel contempo però aprono uno
squarcio di speranza sulla possibilità di rendere finalmente
giustizia alla famiglia e a quanti non si sono arresi di fronte
a verità di comodo.
I risultati
acquisiti dalla commissione parlamentare d'inchiesta, con
l'ormai evidente probabilità che il Capitano De Grazia sia stato
ucciso, se da una parte ridanno tragica e raggelante attualità
ad una enorme tragedia
umana e civile e al valore di un grande uomo, dall'altra
impongono l'immediata riapertura dell'inchiesta sulla sua morte.
“Questo deve essere il primo passo in direzione dell'
accertamento più ampio della verità su quello che ancora di più
si conferma come un
intrigo di Stato – ha dichiarato il presidente nazionale
di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. E' quanto da anni
tenacemente chiediamo anche attraverso il Comitato per la Verità
istituito ad hoc insieme a magistrati, giornalisti,
ambientalisti, rappresentanti istituzionali ed autorevoli
esperti”.
“Seppure in
colpevole ritardo – ha aggiunto Nuccio Barilla della segreteria
nazionale dell’associazione - è arrivato il momento di dare nomi
e volti agli autori delle “pressioni e degli atteggiamenti ostili”
di cui ha parlato l'allora presidente della Repubblica Ciampi
nel conferire la medaglia d'oro alla memoria al fedele servitore
dello Stato. Lo stesso Stato che altri evidentemente tradivano.
Anche oggi, il pensiero e la solidarietà di Legambiente vanno
alla famiglia di Natale
De Grazia, posta di fronte ad una realtà che, pur temuta, resta
tanto amara quanto sconvolgente”.
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